sismabonus

Sismabonus 2017 detrazioni fiscali interventi antisismici con bonus ristrutturazioni: la legge di stabilità 2017 ha apportato importanti cambiamenti. Gli interventi per mettere in sicurezza le abitazioni sono all’attenzione del Governo, per migliorare le resistenze delle case degli italiani. Soprattutto nelle zone a più alto rischio.

Fino alla fine del 2016 la detrazione prevista per gli interventi antisismici era del 65%, solo per lavori iniziati dall’entrata in vigore del decreto legge 4 giugno 2013, numero 63.

SISMABONUS 2017: LE DETRAZIONI FISCALI PREVISTE

La legge di stabilità 2017 ha introdotto molte novità rispetto al 2016. Come l’estensione delle zone interessate, il limite massimo di spesa, la ripartizione del bonus nel tempo ecc.
Le detrazioni sono applicabili nel quinquennio dal 2017 al 2021.

Vediamo quali sono nel dettaglio:

  • Detrazione speciale Irpef e Ires: la detrazione in vigore fino alla fine del 2016 era del 65%, ed è stata ridotta dal 2017 al 50%. Le spese saranno detraibili solo se le procedure per ottenere l’autorizzazione per questi interventi siano iniziate dopo il 1 gennaio 2017.
  • Estensione delle zone sismiche ad alta pericolosità: la detrazione riguarda lavori su edifici ubicati nelle zone 1, 2 e 3. La zona 3 è stata aggiunta dal 2017, mentre le zone 1 e 2 sono state classificate dall’Ordinanza della presidenza del Consiglio dei ministri numero 3274 del 20 marzo 2003. CONSULTA -> tabella classificazione sismica dei comuni italiani
  • Tipologia di costruzioni: adibite ad abitazione principale o ad attività produttive.
  • Limite massimo delle spese di ristrutturazione agevolabili per gli interventi antisismici sulla propria casa, è di 96.000 per unità immobiliare per ciascun anno. Fino alla fine del 2016 invece il limite era di 96.000 complessivi, e non per ciascun anno.
  • Ripartizione temporale del bonus: viene suddiviso in quote annuali costanti. Per un totale di cinque anni. Prima del 2017 era ripartita in dieci anni.

COME CLASSIFICARE IL RISCHIO SISMICO DELLE ABITAZIONI

Il Rischio Sismico è una misura matematica/ingegneristica, con cui è possibile valutare il danno che si può subire dopo un possibile evento sismico.

Dipende da un’interazione di fattori tra cui:

  • pericolosità (zone sismiche);
  • vulnerabilità (capacità degli edifici);
  • esposizione (contesti).

La classificazione del rischio è stata presentata il 28 febbraio 2017, dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Si è così attivato il Sismabonus, ovvero gli incentivi fiscali previsti dalla Legge di Bilancio 2017. Grazie al Sismabonus, e alla pari degli ecobonus, i cittadini hanno uno strumento per ottenere la diminuzione del rischio sismico degli edifici.

Per attivare i benefici fiscali occorre fare riferimento alla classificazione prevista dalle nuove Linee guida, con le quali si attribuisce ad un edificio una specifica Classe di rischio sismico.

Sono state individuate otto classi di rischio sismico. Da A+ (meno rischio), ad A, B, C, D, E, F e G (più rischio). Il proprietario che intende accedere al beneficio fiscale deve incaricare un professionista della valutazione della classe di rischio, e della predisposizione del progetto d’intervento.

Le linee guida forniscono due metodologie per la valutazione, di cui una semplificata per lavori minori e il miglioramento di una sola classe di rischio. Inoltre forniscono l’indirizzo di massima su come progettare interventi di riduzione del rischio, per portare la costruzione ad una o più classi superiori.

Le ristutturazioni antisismiche senza variazione di classe si fermano al 50%. Mentre migliorando l’edificio di una o due classi di rischio, le detrazioni aumentano.

Per abitazioni, prime e seconde case, e edifici produttivi:

  • detrazione al 70% se migliora di 1 classe di rischio;
  • detrazione all’80% se migliora di 2 o più classi di rischi.

Per condomini parti comuni:

  • detrazione al 75% se migliora di 1 classe di rischio;
  • detrazione all’85% se migliora di 2 o più classi di rischio.

Il totale delle spese non deve superare mai i 96.000 euro, per ciascuna delle unità immobiliari.

SISMABONUS: CHI SONO I BENEFICIARI

Le detrazioni per interventi sismici, possono essere richieste dai contribuenti assoggettati all’Irpef o all’Ires, che sono titolari di diritti reali su immobili a uso residenziale o produttivo. L’importante è che l’immobile sia situato in zona sismica 1, 2 e 3.

Quindi per ottenere l’agevolazione del Sismabonus non è esclusivamente necessario essere il proprietario dell’immobile, ma essere titolare di un diritto reale e sostenere le spese per la sua ristrutturazione.

Il Sismabonus può essere quindi richiesto anche da:

  • titolari di un diritto come reale di godimento (abitazione, usufrutto, uso o superficie);
  • locatari o comodatari;
  • imprenditori individuali;
  • nudi proprietari;
  • tutti i soggetti che producono redditi in forma associata;
  • i familiari conviventi del proprietario o detentore dell’immobile.
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